Il sottoscritto Moscato Agostino residente in Termini Imerese in c/da Dollarita s.n.c., n. cellulare 339 7324327, nella qualità di presidente della Legambiente circolo l’Aquilone di Termini Imerese, associazione stabilmente radicata nel territorio dove svolge attività rappresentativa di interessi diffusi in materia di tutela ambientale
ESPONE QUANTO SEGUE
• Nella zona industriale di Termini Imerese, 2^ Fase contrada Canne Masche, è attivo dal mese di agosto un impianto, di proprietà della Ecox Srl, autorizzato a trattare rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata, per la produzione di compost. Da quando ha iniziato a lavorare, dal sito vengono emesse esalazioni odorifere che ammorbano l’aria circostante per un raggio di centinaia e centinaia di metri con un lezzo insopportabile che irrita anche l’apparato respiratorio e gli occhi di quanti si trovano ad operare, ad abitare o anche solo a passare nelle vicinanze. Tali emissioni nocive si sommano alla già precaria situazione in cui versa tutta l’area industriale, anche per la movimentazione di mezzi pesanti, ed interessano un ambito territoriale molto ampio che si individua nella fascia costiera compresa tra il centro abitato e l’intera area industriale.
• Nell’impianto confluiscono quantitativi di rifiuti provenienti da un vastissimo bacino di utenza corrispondente ad oltre 500.000 abitanti, il doppio della popolazione che risiede nell’ambito territoriale corrispondente all’ organismo preposto ai rifiuti (Srr) di cui fa parte il comune di Termini Imerese.
• L’impianto, che è previsto produca compost trattando i rifiuti organici con un sistema “aerobico”, dista solo poche centinaia di metri dagli insediamenti residenziali in contrada Cortevecchia, dalla zona SIC ITA 020033 del Monte San Calogero, a poche decine di metri da un supermercato molto frequentato. Esso, inoltre, rientra tra quelli definiti “insalubri di prima classe” dalla normativa vigente. Si cita l’art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie che, allo scopo di limitare rigorosamente le localizzazioni degli impianti, prevede che “ le manifatture o fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire in altro modo pericolose alla salute degli abitanti sono indicate in un elenco diviso in due classi. La prima classe comprende quelle che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni; la seconda quelle che esigono speciali cautele per l’incolumità del vicinato”.
L’impianto si trova a 3 Km ovest da insediamenti strutturati come il piano di lottizzazione di contrada Caracoli e a 4 Km est dal parco archeologico di Himera, determinandosi un impatto negativo su zone omogenee di pregio ambientale esterne all’area industriale, le cui destinazioni urbanistiche sono diversificate: Zone C6 – residenziali estensive; Zone F – Attrezzature collettive, zone verdi di rispetto archeologico e di interesse turistico naturalistico.
• Alla Ecox srl, con decreto del dirigente generale del Dipartimento acque e rifiuti dell’1/2/2017, la Regione Siciliana ha rilasciato l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA). L’Aia, come è noto, è una procedura unica che raccoglie in una unica sede i pareri che devono rilasciare tutti gli organi competenti. L’Aia, altresì, deve raccogliere gli esiti della procedura di Via (valutazione di impatto ambientale) che deve essere espressa da un organismo, diverso dall’organismo procedente, che nell’ambito della Regione Siciliana è l’Assessore per il territorio e ambiente, previo parere di un apposito organismo tecnico.
• In data 20/1/2016 l’Assessore per il territorio ha firmato il decreto n. 22 nel quale si conclude che: “considerato che l’impianto previsto non comporta effetti significativi sull’ambiente….può essere escluso dalle procedure di Via “, anche se deve rispettare una decina di prescrizioni contenute nel decreto stesso. Va rilevato che nel decreto non viene minimamente citata l’opposizione presentata a seguito della delibera del Consiglio comunale del 15/12/15 e si finge di ignorare che l’Amministrazione comunale aveva segnalato che la ditta Ecox non aveva depositato il progetto in Comune, in aperta violazione di legge. Risulta evidente dal decreto che non è stato compiuto alcun sopralluogo di verifica nel sito.
• Alla Ecox Srl è stata rilasciata l’AIA per la realizzazione di un impianto destinato a lavorare 40.000 tn annue di rifiuti organici da Forsu e 10.000 tn. annue di c.d. verde strutturante, per la produzione di compost, attraverso un ‘trattamento biologico’ ‘aerobico’. A seguito dell’ottenimento dell’Aia la ditta Ecox avrebbe potuto predisporre un progetto esecutivo che rispettasse tuttavia le 74 prescrizioni del decreto. Settantaquattro prescrizioni indicano forse una qualche carenza progettuale anche se il progetto avrebbe dovuto essere sottoposto a verifica di conformità.
• Nel rilasciare l’Aia la Regione Siciliana sembra per altro avere completamento omesso di osservare le norme che essa stessa ha emanato per disciplinare simili evenienze. Ci riferiamo alle “ Linee guida per gli impianti di compostaggio” emanate dal Commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Sicilia che al punto 3.1.2 ‘Vincoli da considerare’, dice: “Costituisce inoltre un vincolo da considerare con particolare attenzione, verificando la coerenza dei sistemi di processo e dei presidi adottati, la presenza di insediamenti abitativi anche singoli nel raggio di 1000 metri; la presenza di insediamenti singoli entro i 200 metri può costituire, dopo verifica delle condizioni topografiche ed operative locali, specifico motivo di esclusione delle possibilità di autorizzazione “.
• La vicenda dell’impianto della Ecox, ha suscitato nella nostra città un grande dibattito con ripetute prese di posizione contrarie, con deliberazioni assunte dal Consiglio Comunale che a stragrande maggioranza si è espresso in modo negativo sulla realizzabilità dell’impianto e anche con iniziative di opposizione formale promosse dalla amministrazione comunale.
• Va osservato, infatti, che trattandosi di iniziativa a elevato impatto e rischio ambientale, risulta in evidente contrasto con gli obiettivi di riqualificazione ambientale determinati dai nuovi strumenti di pianificazione di competenza del Consiglio Comunale: Piano Regolatore Generale (PRG) Piano Strategico Territoriale (PST), Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES).
• Con decreto dirigenziale (Dds 889 del 22/7/19 Dipartimento acque e rifiuti) la Ecox è stata autorizzata, come stralcio funzionale della più generale Aia già concessa, a compiere presso lo stabilimento di Termini Imerese operazioni che rientrano nella categoria R13 del decreto legislativo 152/06 ovverossia alla messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R12 dal D.Lgs. 152/06 stesso. Non sembra sia stato indicato un limite quantitativo.
• Con decreto del dirigente generale del Dipartimento acqua e rifiuti n. 313 del 17/4/18, la ditta GM srl di Cinisi è stata autorizzata all’utilizzo di un impianto mobile per la biostabilizzazione di rifiuti per circa 3 tn die ed un massimo di 900 tn annue.
• Con decreto del dirigente generale del dipartimento acque e rifiuti n. 998 del 24/9/18, la GM srl è stata autorizzata ad effettuare operazioni sui rifiuti classificate D8 (trattamento biologico di rifiuti
• per operazioni da D1 a D12) e R3 (riciclo/recupero delle sostanze organiche – compreso il compostaggio) per un massimo di 500 tn die e 150.000 tn annue.
• Con provvedimento n. 34114 del 9/8/19 del dipartimento acque e rifiuti, la GM è stata autorizzata ad effettuare operazioni di compostaggio aerobico di frazioni organiche di Rsu. Non sembra sia stato individuato il quantitativo massimo.
• Con nota inviata al Comune di Termini Imerese la GM srl ha comunicato di volere avviare presso lo stabilimento della Ecox srl una campagna di trattamento di rifiuti con inizio il 7/8/19 e con conclusione il 5/12/19, per un totale di 120 giorni di lavorazione.
• Con nota n.0065576 del 12/8/19 la Direzione della Polizia provinciale e Ambiente della Città Metropolitana di Palermo, ente preposto ai controlli, ha segnalato, dopo sopralluogo, “che l’impianto in questione non è conforme agli elaborati progettuali approvati da codesto Dipartimento, e non è idoneo per effettuare l’attività di sola messa in riserva R13 contrariamente a quanto affermato nella perizia giurata del 15.02.2019. infatti la ditta non dispone degli spazi necessari da dedicare alla sola messa in riserva per tutte le tipologie di rifiuti elencati nel citato art. 3 del precedente D.D.G. n. 73 del 01.02.2017”. La nota, dopo avere elencato tutte le irregolarità riscontrate ha invitato il Dipartimento Regionale a sospendere la campagna in corso da parte della GM srl fino a che non si fosse adeguata. Al contempo la nota ha segnalato come da parte della Ecox si stessero predisponendo due aree interne allo stabilimento, ma solo per due tipologie di rifiuti: umido e sfalci.
• Dall’intreccio di autorizzazioni e di attività compresenti nello stabilimento, non risulta chiarito chi fa cosa, dal momento che la campagna di recupero e smaltimento viene effettuata con impianto mobile dalla ditta GM Srl, mentre la Ecox si dovrebbe occupare della messa in riserva. In particolare andrebbe accertato se è la ditta GM srl che opera come soggetto ricevente i rifiuti in ingresso e ne garantisce la gestione di messa in riserva R13, quando tale attività è di specifica competenza della ditta Ecox srl.
Da quanto si è appreso, attualmente sono depositate svariate tonnellate di rifiuti, lasciati a macerare all’aria aperta nello spiazzale interno alla ditta Ecox srl.
SULLA BASE DI QUANTO ESPOSTO SI CHIEDE
di voler accertare l’esistenza di insistenti e fastidiose emissioni odorifere provenienti dallo stabilimento della Ecox srl in contrada Canne Masche nella zona industriale di Termini Imerese e di verificare se esse recano danno per la salute dei lavoratori, dei residenti e di coloro che si trovano ad operare nelle vicinanze.
Qualora fosse ritenuto necessario, di intervenire affinché vengano riservate misure più cautelative per la salvaguardia della salute pubblica e dell’ecosistema.
Di verificare se le procedure autorizzative e l’ubicazione dell’impianto sono conformi alla normativa vigente.
Se lo stoccaggio dei rifiuti e la lavorazione in impianto mobile rispettino le misure e gli interventi prescritti in sede di autorizzazioni rilasciate.
Se in questo contesto vi siano i presupposti per la chiusura dell’impianto in oggetto, con conseguente trasferimento in località adatta.
Si chiede, inoltre, di essere informati sulle iniziative che vorrà intraprendere codesta Procura della Repubblica, compresa un’eventuale archiviazione.
Termini Imerese lì 21 ottobre 2019
Il Presidente Agostino Moscato